A causa della destabilizzazione dei nuclei familiari, delle migrazioni dei rifugiati interni, della miseria, il fenomeno dei bambini di strada è in crescente aumento nelle città irachene. Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire alla gestione della casa di accoglienza per bambini di strada "Zewa" di Duhok, con la finalità di assistere questi bambini, provvedere alla loro istruzione e tentare di risolvere i problemi che li hanno spinti in strada. Si tratta in genere di bambini orfani che hanno lasciato la scuola per poter mantenere i fratelli più piccoli, guadagnandosi da vivere in strada, facendo i lustrascarpe, vendendo caramelle o sacchetti per la spesa al mercato.
La casa è un punto di riferimento e ristoro per questi bambini. Presso la casa i bambini hanno a disposizione assistenti sociali ed insegnanti qualificati, che si prendono cura del loro inserimento scolastico e all'assistenza medico-sanitaria.
Purtroppo a causa degli effetti a lungo termine dei bombardamenti chimici di cui la popolazione kurda e' stata vittima nel corso del regime di Saddam Hussein e delle terribili condizioni di miseria e deprivazione vissute dalle centinaia di migliaia di profughi rifugiatisi nell'enclave kurda, migliaia di bambini ed adolescenti sono affetti da malformazioni congenite: particolarmente alta nella regione kurda - rispetto al resto dell'Iraq - è l'incidenza di malformazioni cardiache congenite e tumori cerebrali congeniti. Gli unici centri attrezzati per l'effettuazione degli interventi chirurgici su queste tipologie di malformazioni sono ubicati a Baghdad, città distante oltre trecento chilometri dalle città e dai villaggi del Kurdistan iracheno: migliaia di bambini poveri, bambini di strada, bambini profughi che vivono nel Nord Iraq sono condannati a morire degli effetti a lungo termine delle persecuzioni subite in passato , non avendo alcuna possibilità di accedere alle necessarie cure mediche. Il progetto ha pertanto come ulteriore obiettivo quello di garantire le necessarie cure mediche a bambini di strada e/o bambini che comunque siano impossibilitati ad accedere a cure mediche specialistiche presso i principali ospedali iracheni (Baghdad, Mossul).
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