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Nuovo Anno 2010 Stampa E-mail

Il 2010 inizia  con una nuova  missione di cardiologia pediatrica nel Kurdistan Iracheno, che si è conclusa lo scorso 25 gennaio, condotta da Mario Carminati e Carmelo Arcidiacono, cardiologi del Policlinico San Donato di Milano.


Nel corso della missione sono stati curati quindici bambini affetti da gravi patologie cardiache congenite mediante procedure di emodinamica interventistica, che sono realizzabili presso l’ospedale di Dohuk. I cardiologi italiani hanno continuato l’attività di formazione dei pediatri locali, lavorando insieme nell’attività di cura e diagnosi dei bambini cardiopatici provenienti da tutte le aree del Kurdistan e dalle vicine Mosul e Kirkuk. (nella foto la dr.ssa Eman nel corso di un intervento insieme ai colleghi italiani).
Si tratta di formazione e trasferimento di competenze su  tecniche  estremamente innovative, che presentano moltelplici vantaggi rispetto a quelle di tipo tradizionale, quali  quello di evitare  l’intervento a cuore aperto e in circolazione extracorporea , evitare il più delle volte la degenza in terapia intensiva, accorciare i tempi di degenza ospedaliera a soli due-tre giorni, evitare il ricorso a emotrasfusioni, ridurre il dolore post operatorio, l’impatto psicologico e il disagio sul bambino oltre che i tempi di convalescenza. Un altro vantaggio è legato al tipo di sedazione; che generalmente è una sedazione locale,o – se totale -di breve durata. Nella maggior parte dei casi il bambino dopo l’intervento può  condurre una vita normale.
Il nostro impegno per il 2010 è continuare il  progetto “avrò cura di te” che la nostra Associazione conduce nel Kurdistan Iracheno dal 2005 in cooperazione con  il Ministro della Sanità della Regione Autonoma del Kurdistan e con  la organizzazione kurda Heevie Nazdard for Children per curare bambini affetti da gravi patologie,  finora non curabili in Iraq, e nel contempo formare personale locale che possa in futuro operare localmente in piena autonomia, programma è condotto.

La missione ha confermato che il progetto sta dando risultati davvero entusiasmanti, sia in termini di accesso alle cure per bambini finora incurabili, sia in termini di efficace trasferimento di conoscenze e competenze ai medici locali, che svolgono ormai in piena autonomia l’attività diagnostica per le cardiopatie congenite, anche le più complesse. Nel corso della presente missione i nostri medici in formazione Eman di Kirkuk ed Aso di Sulaimania  hanno effettuato da soli, con la sola supervisione dei cardiologi italiani, i primi interventi di cateterismo cardiaco con risultati positivi.

 

 
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